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Migliori 3 libri di Samantha Marenzi
Ricerca il prossimo titolo da aggiungere alla tua libreria, sfogliando la nostra classifica dei libri di Samantha Marenzi in ordine cronologico di uscita con mese e anno, in formato ebook, brossura o copertina flessibile.
1. La scena dell'immagine
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Scritto da
Samantha Marenzi
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Argomento:
Danza
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Casa editrice:
Officina
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Pubblicato a
Giugno 2020
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4.22/5
I saggi e gli interventi contenuti in questo libro sono dedicati alla presenza delle immagini negli spazi del teatro e della danza, agli sguardi e alle osservazioni che producono nuove evidenze storiografiche, campi d’azione, matrici dell’operare artistico. La compresenza di studi storici e delle riflessioni degli artisti ci è apparsa necessaria per indicare come qui la pertinenza dell’immagine alle arti performative non sia un dato preventivamente riconosciuto, ma rintracciato e investigato come esito di relazioni, incontri, visioni, ambienti dove le immagini vengono prodotte, elette ad indagine, tramandate. Le parole del titolo, La scena dell’immagine, suggeriscono, infatti, il duplice percorso degli scritti presentati. Se è vero che ogni immagine qui offerta ai lettori testimonia di avvenimenti della scena dove è iscritta, è anche vero che sono le stesse immagini a creare la scena dove abitano, la “cornice” entro la quale si offrono alla riflessione e allo studio. È questa la ragione che ci ha indotto a scegliere per l’apertura e la conclusione del volume due fotografie astratte del 1951 di Pasquale De Antonis. Visconti irruppe nel teatro italiano provocando negli spettatori una serie di choc visivi attraverso la messa in visione di dettagli minuziosi e sconcertanti. Nelle immagini del fotografo quei primi piani rivelatori emergono attraverso il contrasto con le masse scure o fuori fuoco degli attori-personaggi che li osservano. Sono la disposizione delle forme nel buio e nelle penombre a rendere drammatiche le relazioni percettive, gli sguardi, le atmosfere dolorose o incombenti in cui si dibattono le figure “messe a fuoco”. Cogliendo la possibilità, allora assai inconsueta, di fotografare durante una prova generale, quasi senza interruzioni, la sequenza delle sue foto racconta di una presenza appena dileguata, quella di Visconti, che sapeva imprimere alle prove, attraverso il corpo a corpo con gli attori, quella continua tensione che dava vita allo spettacolo attraverso una comunità di attori ogni volta raccolta intorno all’energia fisica ed emotiva del regista. Se queste foto hanno finito per identificarsi, col passare degli anni, con la memoria di quelle scene, lo si deve alla particolare testimonianza del fotografo che non identificandosi professionalmente con il suo compito, ha finito per raccontare non gli spettacoli ma il teatro di Visconti, una possibilità che non ebbe il suo effettivo compimento nelle scene italiane, ma che il regista dovette far emergere di volta in volta, spettacolo per spettacolo, aggirando le inerzie dei modi produttivi, fronteggiando accuse di formalismo e di eccezionalità, di inutile spreco. Le fotografie astratte di De Antonis, esposte a Roma in due occasioni nel 1951 e nel 1957, si trovano invece al centro delle sue relazioni con i protagonisti italiani dell’astrattismo. Accolto come nuovo compagno di strada, De Antonis operò in sintonia con le ricerche degli amici pittori. Quelle immagini nascevano dal libero gioco impresso al suo sapiente artigianato, dalle tecniche del fuori fuoco all’uso di piccole lampadine o cartoni forati da cui filtrava la luce (come nei due esempi mostrati in questo libro) sperimentata come matrice della costruzione dello spazio. Le foto astratte e le immagini create durante il suo soggiorno nel teatro non hanno apparentemente nulla in comune. Eppure, le une come le altre, non sono debitrici dei protocolli visivi degli ambienti che aveva attraversato. Corrado Cagli, nel presentare la prima mostra di fotografie astratte del 1951, raccontava dell’umiltà con cui De Antonis si era progressivamente avvicinato ai gruppi degli amici pittori. Senza che apparisse una diminuzione, voleva far intendere come il nuovo arrivato si fosse inoltrato tra le ricerche di quelle cerchie attento ad osservare la fabbricazione delle immagini...
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2. Immagini di danza. Fotografia e arte del movimento nel primo Novecento. Steichen-Craig-Schuré-Bourdelle-Duncan
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Scritto da
Samantha Marenzi
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Argomento:
Collezioni e mostre fotografiche
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Casa editrice:
Editoria & Spettacolo
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398 pagine
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Pubblicato a
Febbraio 2018
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4.67/5
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3. Antonin Artaud e Colette Thomas
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Scritto da
Samantha Marenzi
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Argomento:
Teatro e spettacolo
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Casa editrice:
Bulzoni
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380 pagine
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Pubblicato a
Dicembre 2013
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4.91/5
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3 libri di Samantha Marenzi in ordine cronologico di uscita
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Domande sui libri di Samantha Marenzi
Qual è l'ultimo libro di Samantha Marenzi?
L'ultimo libro pubblicato da Samantha Marenzi si intitola La scena dell'immagine ed è in vendita da sconosciuto con l'editore Officina in Italia.
Qual è il primo libro di Samantha Marenzi?
Il primo libro di Samantha Marenzi risale a Dicembre 2013 con il titolo Antonin Artaud e Colette Thomas, ha 380 pagine ed è stato pubblicato dalla casa editrice Bulzoni.
Quanti libri ha pubblicato Samantha Marenzi?
Secondo le nostre ricerche, Samantha Marenzi ha pubblicato almeno 3 libri in tutta la sua carriera, senza contare i titoli introvabili e le edizioni speciali.
Che libri scrive Samantha Marenzi?
Ci sembra chiaro che Samantha Marenzi abbia scritto libri di Collezioni e mostre fotografiche in tutto l'arco della sua carriera.
Fred Marni
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